Cammini di Fede
RITIRO A MESORACA
27-28 settembre 2014
LA
VERITA’ NELLA CARITA’
L’incontro con padre Giuseppe Maiolo si è
basato sulla CARITA’ nel suo rapporto inscindibile con la VERITA’ e sul
procedimento attraverso cui attuare comportamenti adeguati.
Come viene ampiamente espresso da papa Benedetto
XVI nella lettera enciclica “Caritas in veritade”, la Carità, cioè l’Amore non
può esistere se non nella verità e, viceversa, la verità deriva dall’amore;
diversamente la carità scivolerebbe nel “sentimentalismo”
Il contesto in cui può nascere
l’atteggiamento fondato sulla carità è la
Chiesa, popolo di Dio, attraverso la fede:
ogni gesto deve provocare comunione,
con lo sguardo a Cristo presente nel
fratello che rappresenta un dono e al quale offrire amicizia, da vivere nella libertà, che si esplica nel rispetto dell’amore
sincero.
Nelle relazioni come operatori nella
Carità dobbiamo saper valutare gli aspetti positivi presenti sia in noi che
nell’altro, fare da “ponti” e non da “giudici”.
Inoltre è importante donare ciò che è possibile, affidando anche ad
altri dei compiti che svolgeremmo noi; non lasciarsi tentare dal protagonismo,
respingere le insinuazioni, ricordando che in
Gesù e nel suo Amore è il fondamento della nostra azione.
Gesù
è una forza straordinaria che spinge al coraggio e alla generosità per il
servizio e la costituzione della pace.
Ricordiamoci che saremo giudicati sulla
verità nella carità, sulla misericordia, infatti la novità del Vangelo è
l’amore fraterno in Dio con l’occhio di Gesù. Inoltre la verità è luce, illumina e dà senso all’amore,
infatti chi è nell’errore tende a nascondersi nelle tenebre. A volte la carità
ci suggerisce anche di tacere, quando la verità non può essere compresa
dall’altro, ma sempre invece va difesa, proposta, espressa con le azioni e
manifestata per il bene comune.
Papa Francesco, nell’” Evangelii Gaudium”,
prende in considerazione alcune sfide della realtà attuale che riguardano gli
operatori pastorali della Carità, invitandoli ad evitare alcune tentazioni che
sono in agguato:
“Non
lasciamoci rubare la fede e la gioia”, non nascondiamo la fede, l’entusiasmo
spirituale e non sentiamoci inferiori alle altre persone;
“Non
lasciamoci rubare l’entusiasmo”, non cediamo alla pigrizia spirituale, ad
un atteggiamento di insoddisfazione e di lamento;
“Non lasciamoci rubare la comunione”. Non
diciamo: “Siamo pochi, siamo soli …”e non andiamo a sentire “questo e quello
…”, né facciamoci condizionare dalla mondanità spirituale che tenta nel
desiderio di primeggiare, perché il Vangelo è umile e semplice. Non essere
ossessionati dalle apparenze.
“Non
lasciamoci rubare l’Amore fraterno”,
ma diciamo “no” alla guerra fra noi.
“Non lasciamoci rubare la
forza missionaria e l’audacia”:
ricordiamo che il sacerdote rappresenta Cristo-sposo che si dona. La potestà
sacerdotale è servizio.