giovedì 14 novembre 2013

Un pò di storia, un pò di noi...



Carissimi, tra qualche giorno sarà il 16 novembre e la nostra caritas festeggierà 16 anni dalla sua costituzione ufficiale. Era infatti il 16 Novembre 1997 quando, tanti di noi ancora oggi presenti nel Consiglio, abbiamo solennemente dato il nostro impegno alla parrocchia, dinanzi a Sua eccellenza Domenico Crusco, di essere vicini alle povertà emergenti e di farci carico delle tante problematiche sociali esistenti; di essere, per così dire, un faro che indicasse una piccola e flebile luce a quanti sentissero la necessità di bussare alle porte della caritas “San Giuseppe Moscati. E’ questo il nome che il nostro parroco di allora, Padre Alessandro, cappuccino, volle dare in ricordo di un grande medico che visse la sua vita al servizio dei bisognosi. Il consiglio di allora, costituitosi dopo un anno di formazione presso la caritas diocesana,  era formato da Luigina Giglio, Teresa Reitano, Giuseppa Prochilo, Rosanna Alessi, Marisa Alessi, Concetta Licopoli,  Giulia Virdia, Enza Arcuri, Cristina Crippa e Giuseppina Petullà. Insieme, unite da uno spirito forte, coinvolgente, coraggiosamente ci siamo addossate un primo iniziale affitto (i locali parrocchiali non erano sufficientemente ampi per le attività che intendevamo avviare).  Due piccole stanze in zona Quartiere che, anzitutto, richiedevano di essere tinteggiate per offrire dei luoghi puliti e adeguati. Così ci trovammo “imbianchini tuttofare”, pronte ad affrontare difficoltà e avversità. La nostra tenacia, la costanza dell’impegno, il forte coinvolgimento avvertito da tutte noi fu un come un tornado che, avvolgendoci, raggiunse e sconvolse le nostre vite private…la privacy divenne inesistente: c’erano sempre richiami continui di necessità, di situazioni emergenti, di bisogni non soddisfatti dalle istituzioni pubbliche e poi c’erano i vecchietti della parrocchia che avevano bisogno di scambiare qualche chiacchiera con la scusa di recitare le preghiere…c’erano gli stranieri che chiedevano vestiario e alimenti a tutte le ore, un cospicuo gruppo di giovani diversamente abili che chiedeva impegno, compagnia, allegria e alcuni di essi si preparavano alla loro Prima Comunione…intanto l’affitto e le necessità dei bisognosi andavano soddisfatte…eccoci pronte ai mercatini di beneficienza, ricchi di lavori di cucino, addobbi variopinti, suppellettili creati dalle nostre mani….la necessità, si dice, aguzza l’ingegno…(tra noi anche le più sterili in merito ai lavori divennero maestre di cucito e creatività!!!)
Il tempo trascorse…la nostra sede divenne presto piccola…(diciamo che i nostri impegni aumentarono enormemente!) Eccoci pronte a spostarci in una sede più ampia, tanta fatica ma tanta speranza di poter essere ancora una “piccola e flebile luce”.
Altra sede, altre fatiche, altro trambusto ma finalmente ampi saloni da condividere con l’AC parrocchiale. Esperienza di condivisione molto intensa…
All’ingresso della nostra sede una scritta “Abbiamo bisogno di amare e di essere qualcuno per qualcun altro... Madre Teresa di Calcutta” credo sia stato l’emblema della nostra comunione, della nostra condivisione, del nostro volerci profondamente bene, al di là delle diversità e degli scontri che, nel percorso insieme, ci sono inevitabilmente stati.
Il nostro Consiglio si ampliò aprendosi anche a valorosi uomini che decisero di mettersi in gioco, catapultando  a loro volta le loro famiglie, in virtù di un impegno costante, silenzioso e solidale verso l’altro... il nostro Cesare Pizzuto, poi Mimmo Macrì e tantissimi, tantissimi volontari ancora oggi tra le file di chi "non si sporca le mani aiutando gli altri”.
Ancora altre entrate significative nel nostro Consiglio come Thea Mazzanti, Gabriella Pezzano, Caterina Lofaro… scusatemi se l’ordine può non essere perfetto (comincio ad avere problemi di memoria!)
Eccoci infine da qualche anno nella nostra attuale sede in via Cappuccini…ancora mentalmente flessibili e pronti a tante novità! Unico copione che si ripete “Abbiamo bisogno di amare e di essere qualcuno per qualcun altro... Madre Teresa di Calcutta”, null’altro!
I ricordi in questo periodo si affollano…gli incontri con gli anziani, le prime recite, le gite, la pizza in campagna, i compleanni dei ragazzi o degli anziani, l’attività teatrale, la nostra presenza al Convegno internazionale di Rimini, La bella e la Bestia, Il Concerto di Natale, le riunioni,  il venditore di palloncini, gli incontri e gli scontri con Padre Alex, ecc., ecc., non potrei menzionare neanche in minima parte tutte le esperienze vissute insieme al Consiglio ed insieme ai nostri volontari.
Ed eccoci ancora qui a ricordare
Ho cercato il significato etimologico di questo termine per capire “cosa ancora c’è” ed ho trovato alla voce ricordare: dal latino:  [re-] indietro [cor] cuore. Richiamare in cuore…
Il ricordo richiama nel presente del cuore e del sentimento qualcosa …Non nella sua forma originale. E che però, per il solo tornare in cuore, rivive - non sogno fatuo o fantasticheria, ma sentimento concreto, esperienza diretta.
Trovo che è bellissimo, viene dall’esperienza concreta e non fantastica, è la nostra esperienza vissuta che ci ritorna nel cuore a voler significare che il ricordo ci unisce e ci avvicina oggi come allora!
Grazie ad ognuno di noi per quel che ha saputo dare e un grazie profondo a tutti i VOLONTARI senza i quali non potremmo essere qui a ri-cordare.

BUON 16° COMPLEANNO
CARITAS “SAN GIUSEPPE MOSCATI”

(chi vuole può lasciare un commento o un’esperienza che sarà pubblicato nel più breve tempo possibile)

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