Giorno 22 ottobre 2016, si è felicemente conclusa la gita organizzata dalla Responsabile Caritas, Enza Arcuri, che per la prima volta ha riunito tutti i partecipanti alle attività che si svolgono nella nostra Sede, situata in via San Nicola – traversa Fra Bonaventura - e che coinvolgono diverse persone: anziani, ragazzi diversamente abili, e volontarie di ogni sezione.
La meta è stata la Fattoria didattica - Azienda Agricola Caratozzolo - località Solano di Bagnara Calabra.
Bella l'accoglienza del personale della Fattoria, ed interessanti le spiegazioni incentrate sul percorso didattico “ Dal chicco di grano al pane” che ha trovato un uditorio attento e partecipativo, dove ognuno ha potuto esporre le proprie conoscenze ed aggiungerne altre del tutto inedite sulle qualità del grano e delle sue applicazioni per la panificazione, tradotta poi in pratica nel realizzare piccole forme di pane che, infornate per la cottura sono state portate a casa come ricordo di una giornata del tutto speciale.
Il clima di queste gite è sempre improntato al desidero di condivisione di momenti di spensieratezza, così importanti per gli anziani, ma anche per chi si impegna a rendere le loro giornate meno faticose regalando accoglienza, comprensione e sostegno che diventa reciproco tra chi dona e chi riceve in uno scambio paritario di attenzione ed affetto.
A tal proposito desidero espore un pensiero che mi è sorto ieri, quando con alcune amiche sono stata in visita presso una casa di Riposo per Anziani, situata nelle vicinanze del nostro paese. Ebbene l'impressione che ne ho ricavato, nonostante l'apprezzamento per quanto il personale di questi Enti riesce a realizzare in materia di accoglienza, situazioni igieniche, cura e quant'altro, è stata quella mancanza di stimoli che riescano a rompere la routine di giornate monotone da trascorrere in attesa.. di.. un parente che non si fa mai vedere, di figli lontani che come mi è stato riferito da un'ospite, un'anziana signora: “ forse non sanno se ancora vivo oppure sia deceduta” ..
Che tristezza!
Essere relegati fuori dalla cerchia affettiva è l'epilogo di una vita spesa a favore di figli che spesso per cause, certamente non sempre dipendenti dalla propria volontà, ma da situazioni contingenti, pensano di risolvere il problema affidando i propri cari a queste Istituzioni.
Eppure gli anziani rappresentano ancora una risorsa importante per la loro saggezza, per l'esperienza di una vita.. e la dimostrazione che ho potuto rilevare sta nell'accoglienza che i nostri anziani hanno riservato ai ragazzi che non conoscevano direttamente se non per qualche sporadico incontro e che sono stati accolti con l'affetto che non è dettato da regole ma che è scritto nel DNA di ciascuno di loro...
Il pranzo condiviso, la visita agli animali, la dolcezza di un ottobre ancora tiepido, il cibo buono e genuino, sono stati il collante della nostra piccola comunità in cammino.
Alla prossima.. allora!
Thea Mazzanti